Baba Vanga aveva davvero previsto un conflitto tra India e Pakistan nel 2025? Le sue profezie tornano d’attualità tra tensioni e scenari inquietanti.
Il nome di Baba Vanga, la veggente bulgara scomparsa nel 1996, continua a risuonare ogni volta che il mondo si affaccia sull’orlo di crisi globali. Le sue profezie, spesso vaghe ma inquietanti, vengono tirate in ballo quando la geopolitica si fa incandescente. E con le tensioni tra India e Pakistan nel 2025, in molti hanno rispolverato una delle sue più discusse predizioni: lo scoppio di conflitti su larga scala che coinvolgerebbero molte nazioni, con epicentri inattesi.
Secondo alcune interpretazioni attribuite a Baba Vanga, il 2025 sarebbe stato un anno segnato da nuove guerre, definite addirittura “mondiali”, con particolare attenzione rivolta all’Asia meridionale. Tra le sue parole, tradotte e tramandate nel tempo, si parlerebbe di “regioni calde” dove “fratelli combatteranno contro fratelli” e dove “le grandi potenze guarderanno senza intervenire, ma le conseguenze si faranno sentire ovunque”.
In questa lettura, la regione tra India e Pakistan diventa simbolica: due Paesi uniti da una storia comune e da profonde fratture politiche e religiose, dotati entrambi di armi nucleari, costantemente in bilico tra tregua e conflitto. Le cronache attuali, fatte di scontri lungo la linea di confine del Kashmir e dichiarazioni infuocate da parte dei leader politici, sembrano alimentare la paura che una scintilla possa bastare a far divampare qualcosa di molto più grande.
Naturalmente, le profezie di Baba Vanga non sono mai state scientificamente verificate. Tuttavia, il loro fascino sta proprio nell’ambiguità: frasi suggestive che ognuno può interpretare alla luce degli eventi del momento. E nel clima attuale, con il mondo alle prese con instabilità politica, rincorsa agli armamenti e tensioni tra superpotenze, non stupisce che il suo nome torni a circolare.