Polemica per la festa scudetto del Napoli, organizzata di lunedì pomeriggio in orario lavorativo. Cosa è successo?
Nel giorno in cui Napoli ha celebrato con entusiasmo la conquista del suo quarto scudetto, non sono mancate le polemiche: sui social, tanti napoletani hanno criticato la scelta dell’orario della festa: le 15:00 di un lunedì lavorativo. Mentre la città si tingeva d’azzurro e il lungomare si riempiva di cori e bandiere, molti tifosi si sono mostrati amareggiati per non aver potuto partecipare o nemmeno seguire l’evento in TV. Ma era davvero così necessario festeggiare di lunedì?
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Festa scudetto con polemica per il Napoli campione: una parata storica, tra entusiasmo e disagi
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. La parata per la festa scudetto del Napoli si è svolta nel pomeriggio di lunedì 26 maggio 2025 sul lungomare Caracciolo, causando però una polemica di non poco conto.
La squadra azzurra, guidata dal mister Antonio Conte e dal presidente De Laurentiis, è arrivata a Mergellina in aliscafo per poi salire su due bus scoperti. Il corteo ha percorso un circuito di circa 2,5 km, da Molo Luise a piazza Vittoria e ritorno, tra due ali di folla in festa. Circa 200mila tifosi hanno preso parte alla celebrazione, affollando i marciapiedi e le aree attorno ai quattro maxischermi installati lungo il percorso.
Il sindaco Manfredi ha definito l’evento “una grande festa di popolo”, mentre il prefetto Di Bari ha lodato il senso di responsabilità dei cittadini. Tuttavia, la giornata non è stata priva di criticità: disagi al traffico, chiusure al transito veicolare e difficoltà nei trasporti hanno interessato gran parte della città.
Le proteste dei napoletani: “Una festa per pochi”
A tenere banco, però, è stata soprattutto la scelta del giorno e dell’orario. Sui social, molti lavoratori hanno espresso la loro frustrazione. “Gente abbonata che non può andare perché lavora e non può prendersi il permesso, la trovo alquanto ingiusta questa cosa”, scrive una tifosa. Un altro commenta: “La festa di lunedì alle 15:00 i barbieri ringraziano, noi altri a lavoro manco in TV la possiamo guardare. Grazie eh!”. C’è chi sottolinea: “Per noi poveri cristi che lavoriamo un altro orario… no è?” e chi osserva con ironia: “Erano attesi oltre centomila tra parrucchieri, estetiste, fiorai, baristi e ristoratori. Gli altri, purtroppo non c’erano per impegni di lavoro”.
Un coro di voci che, tra amarezza e sarcasmo, ha reso evidente il malcontento di tanti tifosi azzurri esclusi, di fatto, da un evento tanto atteso.
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