Vola sulla pista come nella vita, Maria Benedicta Chigbolu non conosce ostacoli che non possano essere superati con impegno e costanza: donna indipendente e tenace, ecco cosa ci ha raccontato la velocista italiana.

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Maria Benedicta Chigbolu, sintesi perfetta di forza, bellezza e tenacia

Si dice che ogni riccio rappresenti un capriccio: per Maria Benedicta Chigbolu la sua folta e indomabile capigliatura è invece indissolubilmente legata alla volontà di superare limiti, di non arrendersi, di contare come donna e come sportiva nella sua doppia vita di donna e sportiva.

La gazzella italiana dei 400, che non disdegna i 200, ha un palmares notevole (ha vinto 8 medaglie ai campionati assoluti di cui 5 d’oro e a livello internazionale ha conquistato 2 medaglie ai Giochi del Mediterraneo nel 2013, nonché vanta il record italiano in staffetta 400 mt a Rio 2016) ma come tutti i grandi ha iniziato la sua storia d’amore con la velocità per gioco a soli 17 anni quando ha intravisto delle potenzialità iniziando così ad allenarsi seriamente.

Incontriamo Maria Benedicta Chigbolu a Roma durante uno shooting fotografico e dopo averla osservata da vicino possiamo con certezza dire che la sua forza più grande non sta soltanto nei suoi ricci ma anche nel suo sorriso.

Il sorriso di chi si è rialzata più forte di prima dopo un incidente risalente al 2015 quando, in occasione di una importante gara è caduta portando con sé il testimone; di chi sa cosa vuole e non trova scuse per non ottenerlo, e anche di chi – un po’ impacciata nelle interviste – sa che deve fare i conti con la propria bellezza restando fedele al suo diktat personale: ovvero non perdere l’indipendenza conquistata.

Cos’è la velocità per Maria Benedicta Chigbolu? Ecco come ci ha risposto

Donna determinata e combattiva, Maria Benedicta Chigbolu si definisce infatti indipendente e libera (non sentimentalmente però!), consapevole di se stessa: “Sin da piccola prendo forza da me stessa. Velocità per me è non fermarti, è guardare avanti, velocità è spingerti oltre, dare il massimo. Come atleta mi do sei, come donna otto” ha confessato ai nostri microfoni.

Noi, invece, le diamo un dieci per la tenacia con cui lotta ogni giorno per realizzare, vivere e essere protagonista assoluta dei suoi sogni più grandi.

 

Foto@Alessandro Vona