La stoffa dei sogni Ennio Fantastichini e Sergio Rubini protagonisti di un film onirico

Arriva nelle sale cinematografiche italiane dal 1 dicembre 2016 'La stoffa dei sogni' film diretto da Ganfranco Cabiddu, che vede protagonisti Ennio Fantastichini, Sergio Rubini e la partecipazione di Luca De Filippo.

La stoffa dei sogni racconta le vicende di una modesta compagnia di teatranti, guidata da Oreste Campese (Sergio Rubini), che naufraga su di una misteriosa isola-carcere (l'isola dell'Asinara), e si ritrova a dover nascondere tra loro alcuni camorristi naufargati anch'essi sull'isola e decisi a evitare la reclusione. Sarà il Direttore del carcere (Ennio Fantastichini) a lanciare la sfida al capocomico per scoprire chi nella compagnia è un vero attore e chi un criminale: dovranno mettere in scena “La tempesta” di William Shakespeare. Mentre il boss camorrista (Renato Carpentieri) ‘convince’ Campese a riscrivere il copione con un linguaggio che lui e i suoi scagnozzi possano imparare e recitare degnamente, sullo sfondo si assiste alla nascita, quasi impercettibile e commossa, della storia d’amore tra Miranda, figlia adolescente e 'semireclusa' del Direttore del carcere, e il camorrista naufrago disperso, Ferdinando Aloisi, in un rapporto fatto di sguardi, di poche parole sussurrate alternate all’eloquente linguaggio dei loro giovani corpi.

Un film poetico, semplice e raffinato, capace di unire le magie di due grandi mondi come quello del cinema e del teatro; Cabibbu ci regala una favola magistralmente interpretata da un cast eccezionale capitanato da Ennio Fantastichini e Sergio Rubini, che rende omaggio a due grandi drammaturghi: William Shakespeare e il nostro Eduardo De Filippo.

Un film che rompe gli schemi del cinema che ultimamente imperversa sul grande schermo: non troverete spogliarelli, batutte fin troppo scontate o storie di corna. Come sottolinea Sergio Rubini in una cinematografia un po' tutta uguale a se stessa, questo è un film vero, che ti fa divertire ma che ti fa anche riflettere, che ti fa ridere ma che dentro ha anche quella parte amara della risata. Ne La stoffa dei sogni, sarete trasportati sulla splendida Isola dell'Asinara dove le trame e i destini di camorristi in fuga e attori in cerca di riconoscimento si intrecceranno in una commedia piena di colpi di scena, che racconta la varietà dell'animo umano e ci fa riscoprire l'amore puro.

 

Un film che merita di essere visto per la bravura degli attori, per la semplicità e la profondità del racconto e delle riflessioni che suscita. 

"Va visto – dice Sergio Rubini – perchè ci ricorda che per qualsiasi cambiamento che si voglia affrontare nella vita, è necessario che prima ci sia una tempesta."

Abbiamo incontrato Gianfranco Cabiddu, Ennio Fantastichini e Sergio Ruini in occasione della presentazione de La stoffa dei sogni a Roma, e oltre a farci raccontare la meravigliosa esperienza sull'Isola dell'Asinara e l'importanza di questo film, abbiamo chiesto loro di cosa siano fatti i sogni.

"I sogni sono fatti di una stoffa, di una trama reale – dice Sergio Rubini -. Sembrano fatti di aria e sembra che ci si debba stare lontani perchè non fanno aprte della realtà. invece i songo sono la realtà, perchè attraverso loro gli uomini si cotruiscono il futuro. Il sogno è una visione e senza visioni non si va da nessuna parte."

Per Ennio Fantastichini i sogni sono fatti della stoffa della poesia, e un mondo senza poesia senza il rispetto per gli anziani amore per i bambini non ha più importanza e non è necessario. 

Per il regista Gianfranco Cabiddu, la stoffa di cui sono fatti i sogni è la stessa con cui loro sono riusciti a realizzare questo film.

"E' un po' questa nostra avventura sull'isola – racconta Cabiddu – Lì non ci sono alberghi, c'era solo un piccolo ristorante…si è creata unas orta di zatera di comici per un modo di fare spettacolo che forse oggi è fuori moda. Oggi si strilla molto e si è poco al servizio del testo e di quella che è un'emozione veramente sincera."

La stoffa dei sogni- sinossi

Un gruppo di camorristi in fuga e un gruppo di attori in cerca di riconoscimento si ritrovano dopo un naufragio su un'isola-carcere e si mescolano. Sotto lo sguardo indagatore del Direttore del carcere che ha imposto ai naufraghi la messa in scena de La tempesta di Shakespeare, convinto di poter smascherare così i camorristi/naufraghi; all'amore tra l'inquieta figlia del Direttore e il figlio del boss, alla figura dolorosa di Calibano unico abitante superstite di un'isola "occupata" dal carcere, per assonanze e similitudini con testo shakespeariano, procede la vicenda umana dei personaggi, nella sottile linea che divide il vero dal verosimile nel palcoscenico della vita. Il teatro diventerà la zona franca in cui ciascuno potrà ritrovare se non il proprio ruolo sociale, la propria umanità. Qualcuno anche l'amore. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca piena di colpi di scena.