A Matrix Alfonso Signorini confessa di non aver mai parlato con nessuno delle sue condizioni di salute e parla a cuore aperto del dramma vissuto per colpa della sua malattia

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Alfonso Signorini è una delle presenze immancabili dei salotti televisivi, voce imprescindibile del gossip italiano. Eppure, anche se non ama parlarne molto, il direttore di Chi sta vivendo un difficilissimo periodo sin da quando, qualche anno fa, ha scoperto di essere malato di leucemia.

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Alfonso Signorini e la malattia che gli ha cambiato la vita

La malattia gli è stata diagnosticata nell’ormai lontano 2011 e lui aveva preferito mantenere il riserbo e non parlarne nemmeno con il suo compagno.

Non volevo leggere la preoccupazione negli occhi della persona che mi stava accanto – ha raccontato a Matrix, intervistato da Nicola Porro – Quando ero in ospedale, con un ago nel braccio, ho pensato che forse non ce l’avrei fatta”. Grazie alle terapie, però, ha sconfitto la malattia, soprattutto grazie alla sua enorme fede, che lo porta tuttora a ringraziare ogni giorno il cielo.

Per Alfonso Signorini malattia superata, ma per lui c’è ancora qualche problema

Tuttavia, oggi giorno soffre di un problema diverso, che per lui – appassionato di musica – non è per nulla secondario. “Non potrei mai vivere senza musica, da piccolo passavo le ore attaccato alla cuffia a sentire Verdi, Puccini, mentre mio padre continuava a regalarmi le piste per le macchinine. Da piccolo mi piaceva ascoltare. E ho ascoltato talmente tanto che sono diventato sordo. E ora porto l’apparecchio”.

Ne parla con ironia, Alfonso, che durante l’intervista ha tirato fuori sorridente un piccolo apparecchio acustico, mostrando al suo intervistatore e al pubblico.

A 54 anni e nonostante i problemi il famoso giornalista non ha alcuna intenzione di smettere di lavorare: “Non lascerei la direzione di ‘Chi’ per nulla al mondo. Mi considero un ‘sarto’ del giornalista perché taglio a mano tutte le foto che vedete in pagina”.

Che dire? Sicuramente la sua energia lo aiuta anche nei momenti più complicati.

Katia Follesa