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Un Oscar, due Golden Globe e un Leone d’oro alla Carriera: questi sono solo i riconoscimenti più importanti vinti da Vanessa Redgrave, splendida 81enne, che al suo carnet aggiunge anche l’onore di essere Goodwill Ambassador dell’UNICEF.

E proprio nelle vesti di ambasciatrice UNICEF Vanessa è stata protagonista di una missione in Libano, un paese dove le condizioni dei più piccoli sono critiche e dove manca la possibilità per tutti i bambini di frequentare la scuola. Con il sostegno dell’UNICEF, l’anno scolastico 2017-2018 ha visto un aumento nei tassi di iscrizione del 14% dei bambini non libanesi e del 3% dei bambini libanesi rispetto all’anno scolastico precedente. Nonostante questi sforzi, c’è ancora molto lavoro da fare e c’è bisogno di grande sensibilizzazione sul tema.

Sono stati giorni intensi per Vanessa Redgrave, che ha visitato i progetti realizzati a Bednayel e dintorni nella valle della Bekaa dalla ONG libanese LOST, un’organizzazione giovanile partner dell’UNICEF, ed ha parlato con i bambini e i giovani degli ostacoli che incontrano nella loro vita quotidiana, per ottenere un’istruzione, trovare lavoro e opportunità.

Ha anche visitato l’insediamento informale di Housh al Rafiqa, dove ha trascorso del tempo con le famiglie siriane rifugiate, e il campo palestinese Shatila, dove è tornata per un progetto che le sta a cuore e ha trascorso del tempo con i bambini, gli insegnanti e il personale dell’asilo nido Beit Atfal Assomoud. L’attrice ha poi visitato il centro ANERA, a Ghobeiry, incontrando giovani libanesi, palestinesi e siriani che hanno seguito corsi di formazione professionale, tra cui corsi di hospitality management e beauty care.

Ritornare in Libano e trascorrere del tempo con bambini, famiglie e insegnanti è stato come riportare alla memoria la sconvolgente realtà della vita per coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa della guerra e dei conflitti” ha detto Vanessa. “Eppure, in mezzo alle difficoltà quotidiane, ho visto momenti di divertimento e risultati – in una scuola, bambini di tre e quattro anni che gridavano ‘buongiorno maestra!’ e ripetevano filastrocche mentre la loro insegnante batteva il ritmo. Eppure, questi bambini sono i più fortunati. Come ha riferito l’UNICEF questa settimana, ci sono così tanti bambini e giovani in tutto il mondo a cui viene negata la possibilità di andare a scuola ogni giorno”.

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