“Andrea Camilleri mi ha insegnato a non vedere.” Vincenzo Mollica confessa in una splendida intervista, come sta vivendo la progressiva perdita della vista.

loading

In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, Vincenzo Mollica confessa come sta vivendo la perdita della vista. Fa anche un bilancio della sua carriera e tra le tappe più importanti c’è senza dubbio, l’incontro con Andrea Camilleri.

Vincenzo Mollica confessa: “Ho paura del buio che verrà”

Leggi anche: >> MOLLICA PRONTO PER IL SUO FUNERALE: L’ULTIMO DESIDERIO SVELATO ALLA MOGLIE 

Il saluto di Vincenzo Mollica al mondo del giornalismo televisivo è stato uno dei momenti più commoventi dell’ultimo Festival di Sanremo. Già in quell’occasione, lo storico giornalista Rai aveva parlato della malattia anzi dei due compagni di viaggio che ormai da qualche anno non lo lasciano solo. Uno è il parkinson e l’altro è il glaucoma, il ladro silente di vista.

“Avevo sei anni quando in Calabria mi diagnosticarono una malattia agli occhi. – ha raccontato il giornalista ai colleghi – Un glaucoma, lo chiamano ‘ladro silente di vista’. Dissero ai miei genitori che avrei perso presto la mia vista. Io capii quello che stava accadendo: da allora ho imparato a memorizzare tutto ciò che mi circonda, dovevo sopravvivere”.

Ora torna a parlare della malattia in una bellissima intervista rilasciata a Vanity Fair. Confessa di aver paura del buio che verrà, di aver imparato ad affrontare la progressiva perdita della vista insieme ad Andrea Camilleri e di non aver smesso di andare al cinema.

“E’ stato Andrea Camilleri che mi ha insegnato a non vedere. – ricorda Mollica – Abbiamo vissuto contemporaneamente l’arrivo del glaucoma e ho imparato come dovevo comportarmi guardando, mi consenta il verbo, lui.”

E’ proprio l’incontro con il ‘papà’ di Montalbano il momento della sua carriera lavorativa che lo rende più orgoglioso. Tornando al glaucoma, Vincenzo Mollica racconta che ha sperato che non si verificasse la perdita della vista, e che ciò che  lo spaventa di più è proprio quel buio che arriverà.

“Ho sperato che quel giorno non sarebbe arrivato mai, – ha ammesso il giornalista – poi la comparsa del glaucoma ha accelerato tutto e mi ha lasciato un briciolo di vista, un piccolo fuoco, che cerco con tenacia di tenere acceso finché posso. Ho paura del buio che verrà perché, da lì, non si torna indietro, ma nel frattempo, cerco di non scoraggiarmi.”

Ogni mattina si sveglia ricordando a se stesso di essere una persona fortunata perché ci sono ancora albe e tramonti. “E perché ho ancora voglia che succedano belle cose.” E poi c’è il legame forte e profondo con sua moglie a sostenerlo. Con lei continua ad andare al cinema a vedere i film.

“Non ho smesso di andare al cinema – spiega – le scene in cui non parlano me le spiega mia moglie”.

Crediti foto@Kikapress