Il mondo si divide in due categorie di persone: i puntuali e i ritardatari cronici, ma perché questi ultimi sono portati ad avere più successo? La scienza spiega il motivo e rivela che chi non è mai in tempo vive anche più a lungo

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I pregi dell’essere ritardatari cronici? Fare soldi e vivere bene

Quante volte vi è capitato di dover aspettare qualcuno per intere mezz’ore nonostante voi avete fatto di tutto per arrivare in orario? Parecchie, ne siamo sicuri, ma purtroppo vi diciamo che i ritardatari cronici – e ce n’è uno in ogni compagnia di amici o in ogni gruppo di lavoro – non lo fanno apposta a farsi desiderare: hanno soltanto una percezione diversa del tempo (PROVATE CON LA TECNICA DEL POMODORO PER RIORGANIZZARE BENE I TEMPI) e soprattutto le loro azioni sono dettate da un approccio ottimista e totalizzante, tanto che finiscono per perdere di vista l’orologio.

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Per i ritardatari cronici, e non parliamo di chi è svogliato e pigro, non si tratta di disorganizzazione o di ribellione al sistema o di tattiche per apparire più forti o di scarso rispetto verso l’altro: questa categoria di persone, infatti, non vive il tempo in maniera lineare e soprattutto a lavoro si immerge completamente nei progetti che segue, sfrutta il presente in modo pieno e – aspetto ancora più importante – vive con passione doveri e piaceri.

Ritardati cronici: il segreto del loro insopportabile “difetto” è l’ottimismo

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Così facendo i ritardatari cronici finiscono per avere più successo poiché si impegnano al massimo in ciò che stanno facendo e questa profonda partecipazione li rende di conseguenza più creativi e più produttivi. Parallelamente, non avendo la pressione di arrivare in tempo, vivono tutti gli impegni con meno stress e la loro salute risulta essere migliore di chi invece cerca di rispettare al secondo la parola data.

A confermare la teoria per cui i ritardatari cronici siano persone di successo è stato un doppio studio condotto dall’Harvard Medical School e dall’American Psychological Association.

Foto@Kikapress