La serie originale Netflix con la sua seconda stagione conferma il successo della prima. Ma alcuni fatti narrati in Stranger Things, non sono poi così fantasiosi

La seconda stagione di Stranger Things – visibile come sempre su Netflix – sta ottenendo ancora più successo della prima. Sembra che solo negli Usa la serie abbia raggiunto 15,8 milioni di persone, battendo persino la premiere di The Walking Dead 8 (che giorni fa ne ha raggiunti 11,4).

Punto di forza di questa serie che vede, tra i protagonisti, la prodigiosa Millie Bobby Brown (che interpreta Undici nella serie tv), è senza dubbio la finzione, la paranormalità, eppure, stando a quanto riportato da Repubblica, sembrerebbe che le stranezze protagoniste di Stranger Things non si discostino poi più di tanto dalla realtà.

Negli anni ’50 e ’60, periodo della Guerra Fredda, infatti, la Cia condusse degli esperimenti in gran segreto per cercare di controllare la mente umana. Il programma sperimentato si chiamava MK-Ultra e sembra che proprio a questo si riferisca la serie tv di Netflix.

Oggi, purtroppo, non esistono abbastanza dati per risalire a questo metodo sperimentale di controllo della mente. Sul sito ufficiale della Cia, la stessa Agenzia ammette di aver distrutto la maggior parte dei documenti inerenti al MK-Ultra, nel 1973. “Un abuso deliberato e consapevole”, lo ha definito Steven Aftergood, guru della segretezza americano, un danno enorme che non ha permesso di poter affrontare seriamente questo dibattito.

Tutt’oggi, infatti, il tema delle “neuroarmi” (ossia quelle armi che consentono di controllare la percezione e la coscienza umana per scopi militari) è un argomento serio e delicato; non è un caso, se il magazine The Bulletin of the Atomic Scientists ha recentemente pubblicato un articolo, molto lungo e dettagliato, inerente a questo, proprio partendo dalla serie tv Netflix.

Che si voglia ripartire da una serie televisiva per tentare di riaprire un buco nero della storia? Chissà. Sicuramente bisogna constatare che in Stranger Things ne succedono di cose strane, eppure non è tutto così fantasioso, ma c’è anche qualcosa di vicino alla realtà.