Pif ospite da Chiambretti commuove e scuote il pubblico con un potente messaggio sul voto e sulla memoria della strage di Capaci.
Nella puntata di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” condotta da Piero Chiambretti il 22 maggio, ospite dāeccezione ĆØ stato Pif, che con il suo stile diretto e appassionato ha lanciato un messaggio, un appello al voto che ha subito fatto il giro dei social. Partendo da una riflessione sulla memoria della strage di Capaci, Pif ha messo in luce la potenza rivoluzionaria dei gesti culturali e delle scelte individuali: un invito civile, potente, che ha fatto breccia nel cuore degli spettatori.
“Donne sull’orlo di una crisi di nervi”: il messaggio di Pif sul voto conquista il pubblico
Ospite di Piero Chiambretti a “Donne sull’orlo di una crisi di nervi“, Pif ha fatto un appello al voto, anche in vista dei referendum di giugno.
Il regista, parlando del 33-esimo anniversario della strage di Capaci, ha raccontato: “Qualche anno fa ĆØ uscita un’intercettazione meravigliosa di un mafioso di Palermo che ĆØ incazzato nero e tu dici perchĆ©? PerchĆ© c’ĆØ la retata della polizia? PerchĆ© la magistratura? No, perchĆ© la figlia di una sua amica vuole andare a una manifestazione organizzata dalla scuola in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ć incazzato nero!”
E poi ha continuato: “Lui diceva ‘il cornuto di Falcone, non ci deve andare!’ Infame! Io quando ho letto questa cosa ho detto ĆØ meraviglioso, ĆØ il bufalino che si avvera, c’ĆØ la sgangherata scuola, immagino pubblica, perchĆ© sempre con le pezze nel sedere la scuola italiana esce facendo quelle manifestazioni che qualcuno dirĆ le solite cretinate che si fanno, invece cambia perchĆ© ĆØ una questione culturale, non c’ĆØ niente da fare, non si risolve il problema oggi“.
E quindi: “Ma posso dire, una cosa ‘antigovernativa’? Un’arma per sconfiggere la mafia ĆØ andare a votare. L’ho detto“.
Un appello che ha trovato plausi praticamente ovunque, anche se il conduttore ha ironicamente concluso con “Ć troppo. No, questa non la deve dire. Non la deve dire. Ć troppo“.
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