Profezia sul Coronavirus: predetto già 40 anni fa?
Continua la battaglia mondiale contro il Coronavirus che, nonostante stia perdendo forza e il numero dei guariti abbia superato quello dei contagiati, è comunque onnipresente nelle cronache dei notiziari e sui social: proprio in rete sta rimbalzando una inquietante profezia sul Coronavirus proveniente da un romanzo del 1981.
Leggi anche: >> CORONAVIRUS, NON È LA FEBBRE IL PRIMO VERO SINTOMO: LA SCOPERTA CINESE
Alcuni utenti, infatti, sono rimasti esterrefatti nel leggere “The Eyes of Darkness”, un thriller di Dean Koontz in cui si rintracciano dei riferimenti agghiaccianti alla situazione attuale del virus propagatosi in quasi tutto il mondo dalla Cina.
In particolare alcuni passaggi rimandano al primo focolaio del Coronavirus partito da Wuhan:
Leggi anche: >> SCOPERTO UN NUOVO VIRUS MISTERIOSO: “90% DEL DNA SCONOSCIUTO”
La profezia inquietante sul Coronavirus spopola in rete: “Grave polmonite nel 2020”
“Uno scienziato cinese di nome Li Chen fuggì negli Stati Uniti, portando una copia su dischetto dell’arma biologica cinese più importante e pericolosa del decennio. La chiamano ‘Wuhan-400’ perché è stata sviluppata nei loro laboratori di RDNA vicino alla città di Wuhan ed era il quattrocentesimo ceppo vitale di microorganismi creato presso quel centro di ricerca”
E ancora leggiamo un riferimento al 2020:
“Intorno al 2020 una grave polmonite si diffonderà in tutto il mondo, in grado di resistere a tutte le cure conosciute”.
Da brividi questa profezia sul Coronavirus, non trovate? Certamente il romanzo di Koontz resta un thriller, ma è piuttosto suggestivo – e a tratti inquietante – ritrovare a distanza di 4 decenni fortissimi collegamenti con la realtà che viviamo oggi.
L’augurio è che il dilagante allarmismo non trovi nuova forza per diffondersi in modo ancor più potente: la paura, infatti, è la minaccia più difficile da controllare.
Foto@Kikapress
Foto Preview@https://twitter.com/NickHintonn/status/1228896027987660800