Il presidente dei pediatri: ‘Scuola abbandonata da 30 anni, servono investimenti’ 

di Margherita Lopes 

“La scuola in Italia è stata abbandonata a se stessa per oltre un trentennio. Parlo di edilizia scolastica, ma anche del personale docente e non docente. Covid ha portato alla luce una situazione che noi pediatri denunciavamo da lustri: la scuola italiana è sopravvissuta finora grazie agli sforzi di chi ci lavorava, ma eravamo in condizioni normali. Poi è arrivata la pandemia”. E’ la riflessione del presidente della Società italiana di pediatra (Sip) Alberto Villani, componente del Comitato tecnico scientifico, che all’Adnkronos Salute sottolinea “l’importanza di investire finalmente sulla scuola, ma anche di osservare le misure di buon senso indicate nel documento del Cts, ovvero distanziamento, igiene e mascherine quando serve”. 

Mentre piovono le critiche sulle anticipazioni che ‘disegnano’ il prossimo anno scolastico per bambini e ragazzi, con turni differenziati, lezioni in aula anche il sabato e online, e la new entry dell’educazione civica, Villani sottolinea come gli istituti scolastici del Belpaese, spesso datati, si trovino a fare i conti con spazi inadeguati. “A quando risalgono le nostre scuole? Quanti metri quadri sono garantiti nelle aule per ogni bambino? Anche il rapporto docenti/alunni è quello che è. Ebbene, se Covid-19 ha fatto emergere l’effetto di anni di tagli alla sanità, ha messo anche in luce i mancati investimenti sulla scuola. Ecco perché – aggiunge il presidente Sip – la ripresa scolastica è un’impresa. E il comitato di esperti del ministero e il ministro hanno dato delle indicazioni perché è importante che non ci si improvvisi” quando in gioco c’è la salute dei bambini.  

Se da più parti sono piovute critiche, “non posso non notare che l’attenzione per i bambini si accende solo con le criticità. Dobbiamo essere chiari: occorre investire il quadruplo dei soldi nella scuola”, insiste Villani. Il pediatra pensa anche a una scuola molto diversa da quella di oggi, che coltivi cittadini consapevoli e preparati, con “la didattica al mattino e l’educazione al bello al pomeriggio, lezioni di musica ascoltata e suonata”.  

“E’ stata inserita l’educazione civica, ma penso a quanto sarebbe importate e preziosa anche l’educazione sanitaria: potremmo avere cittadini più sani, attenti a come si alimentano e meno inclini ad abitudini nocive. Spendiamo moltissimo per curare persone con obesità e malattie croniche – rileva il pediatra – ma perché non investiamo a monte? Ecco: la pandemia di Covid ha manifestato l’importanza di investire sulla scuola e sui bambini, perché sono il nostro futuro. Non mi stupirò quando, fra poco, torneranno gli articoli sul calo delle nascite”. Insomma, per Villani è arrivato il momento di costruire un’Italia davvero più a misura di bambini.