Se l’ottimismo aiuta a trovare la felicità e farci sentire meglio, il pessimismo potrebbe darci il colpo di grazia e farci ammalare di più: ecco quali rischi corriamo a causa dell’umore nero

Pessimismo, i rischi per la salute: facciamo attenzione a…

Gli uomini possono certamente dividersi in due grandi categorie: gli ottimisti – che guardano sempre il bicchiere mezzo pieno – e i pessimisti che invece nel bicchiere ci sprofondano a causa di quel senso di tristezza, impotenza e scarso entusiasmo che li attanaglia.

Vedere il mondo in grigio, approcciarci agli altri con poca convinzione e dare peso alle emozioni negative incide certamente sulla nostra vita sociale e professionale, ma anche sulla nostra salute. Partiamo da un dato di fatto: le donne hanno il doppio delle possibilità di diventare pessimiste rispetto agli uomini perché a differenza loro hanno un modo diverso di affrontare i problemi basato sulla riflessione più che sull’azione vera e propria.

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Uno studio di matrice finlandese ha indagato sul legame tra pessimismo e infarto: è emerso infatti che raddoppia il rischio di morte per problemi alle coronarie due volte maggiore rispetto agli ottimisti.

Inoltre, stando ad altre ricerche effettuate presso l’università di Pittsburgh, la pressione sanguigna e i trigliceridi nel sangue risultano più elevati.

Pessimismo, rischi per la salute: occhio al cuore e ai reni

In particolare ad essere colpita dal nostro modo di vedere il modo è l’amigdala, la zona del cervello collegata alle emozioni che invia segnali di stress e stanchezza al nostro corpo che innesca, di conseguenza, una reazione difensiva: coinvolti i polmoni perché le vie aeree si dilatano e aumenta il ritmo del respiro, il cuore perché vengono immesse nel sangue le citochine, molecole proteiche secrete dal sistema immunitario; inoltre ne risente anche il fegato, composto per il 10% del suo peso da glicogeno, che inizia – in risposta allo stimolo dell’amigdala – a rilasciare le riserve di glucosio accumulate.

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L’adrenalina e il cortisolo e altri ormoni dello stress, poi, incidono sul buon funzionamento delle ghiandole surrenali e sui vasi sanguigni dei reni che finiscono per restringersi e causare rallentamenti nella digestione e nella produzione di urina.