In Thailandia sta andando in scena in questi giorni una sorta di favola moderna, un po’ lontana dai canoni Disney ma che promette sviluppi in grado di scrivere la storia.
La politica thailandese d’altronde non è nuova a colpi di scena e narrazioni da film d’azione, con frequenti colpi di stato militari, risultati delle elezioni sovvertiti e potenti in esilio. Non poteva mancare in questo quadro anche una famiglia reale, con un Re adorato come un semidio (il reato di lesa maestà da quelle parti è una cosa molto seria) e una principessa ribelle.
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Ubolratana Mahidol, oggi 67 anni, ha alle spalle una vita incredibile: a 21 anni fu spedita in America a studiare chimica e si laureò brillantemente al MIT di Boston. In America conobbe anche l’amore, un compagno di studi di nome Peter Ladd Jensen: per lui, Ubol rinunciò al suo titolo e lo sposò. Visse in America per 26 anni, con il nome di Julie Jensen: la coppia ebbe tra figli, ma nel 1998 divorzò e la principessa fece ritorno in Thailandia, dove la famiglia la riaccolse. Il suo secondo figlio, che aveva problemi di autismo, è morto nel tragico tsunami del 2006.
Ubol è stata attrice, nel suo paese ha recitato in soap opera e film, è molto attiva sui social network ed è amatissima nel suo paese: ora vuole candidarsi Primo Ministro alle elezioni del 24 marzo, quelle che dopo 5 anni di governo militare dovrebbe riportare la normalità democratica nel paese.
Che una principessa si candidi in politica è una cosa mai accaduta prima: un po’ come se il principe William si candidasse per la carica di premier in Inghilterra. Il Re suo fratello, Rama X, ha già cassato l’iniziativa di Ubol affermando: “Avere un alto membro della famiglia reale in politica va contro la tradizione monarchica ed è altamente inappropriato”
Per semplificare ancora le cose, la principessa Ubol ha deciso di scendere in campo al fianco del partito Thai Raksa Chart, legato al clan dei Shinawatra, facoltosa famiglia salita al potere per due volte con regolari elezioni e per due volte rovesciata da colpi di stato militari. In tutti e due i casi l’esercito ha voluto escludere dal potere i Shinawatra, oggi in esilio, e tutelare la monarchia. La mossa della Principessa andrebbe quindi a mettere tutto in discussione, soprattutto la posizione del primo ministro Prayut Chan-o-cha, sostenuto dai militari.
La storia non è semplice e non sappiamo se Ubol riuscirà a candidarsi effettivamente: la legge è dalla sua, perchè nonostante la famiglia l’abbia riammessa dopo il divorzio le effettive prerogative reali, che le impedirebbero di candidarsi, sono decadute. La scesa in campo di quella che per l’opinione pubblica è una Principessa, in un paese dove l’oltraggio alla Corona può essere punito anche con 20 anni di carcere, è una mossa destabilizzante: mentre negli intenti di Ubol ci sarebbe solo la volontà di riunire il suo paese.
Photo credit: By Government of Thailand – [1], CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=46815563