Entra in coma, i figli staccano le macchine ma lui riprende a respirare: la storia di Miracle Man

All’anagrafe è T. Scott Marr, ma per molti è ormai “Miracle Man”: il 61enne di Omaha era stato dichiarato praticamente morto, ma ora è di nuovo a casa con la sua famiglia.

Pochi giorni dopo il 61esimo compleanno, il 12 dicembre, T. Scott si è sentito male ed è stato ritrovato privo di conoscenza nel letto dai familiari: soccorso dai paramedici e portato in ospedale, è andato in coma. I medici hanno spiegato ai familiari che si trattava di un ictus, che il cervello di Scott si era gonfiato e che si avviava alla definitiva morte cerebrale.

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I quattro figli di Marr hanno deciso di staccare le macchine alle quali il padre era attaccato per sopravvivere, anche perchè lui gli aveva sempre detto che non avrebbe mai voluto finire immobilizzato in un letto: nello stesso tempo avevano già parlato con un’agenzia di pompe funebri per occuparsi del funerale.

T. Scott però non ha smesso di respirare: alla presenza dei figli ha iniziato a rispondere a semplici stimoli, fino a quando non si è risvegliato.

A questo fatto, che appare a prima vista miracoloso, i medici hanno dato una spiegazione: quello che ha colpito Marr non era un ictus, ma una forma molto aggressiva di una rara sindrome, chiamata dell’encefalopatia posteriore, che porta al gonfiore del cervello ma che è fortunatamente reversibile.

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Scott, dopo settimane di terapia, è tornato a casa dalla sua famiglia: prima di lasciare l’ospedale ha tenuto un conferenza stampa per rispondere alle tante domande di stampa e curiosi, dal momento che la sua storia aveva fatto rapidamente il giro del web.

Secondo Marr, la sua sopravvivenza è dovuta alla sua fede e all’amore dei suoi: non esita a chiamarlo miracolo!