Il Messaggero

Caso Garlasco, cosa è successo in tv quando si è trattato il delitto di Chiara Poggi: gaffe, liti e l'illusione ottica

In televisione, la riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco è stata incredibilmente foriera di ore e ore di contenuti televisivi, di entità diversa e talvolta abbastanza controversa. Ha generato gaffe, liti e qualche illusione ottica. Ma cos’è successo davvero ogni volta che si è parlato del terribile omicidio di Chiara Poggi?

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Delitto di Garlasco: quando Federica Sciarelli ha bacchettato i telespettatori di Chi l'ha visto

Partiamo da Federica Sciarelli che – a Chi l’ha visto – ha deciso di alzarsi in cattedra per “bacchettare” i telespettatori del programma… Il 21 maggio, infatti, aveva detto in tv: “Vi ricordiamo che domenica 8 e lunedì 9 giugno ci sarà un portante appuntamento elettorale. Voi che sapete tutto sul delitto di Garlasco, su Liliana Resinovich, vi dovete anche informare per quello che andremo a votare perché io la prossima settimana vi interrogo“.

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L'illusione ottica sul delitto di Garlasco a Porta a Porta

Anche Bruno Vespa, a Porta a Porta, ha rispolverato il caso, riportando in tv il plastico della villetta che aveva già usato alcuni anni fa… Ha però generato una sorta di “ilusione ottica”. La ricostruzione della villetta, secondo molti telespettatori, presentava una scala che sembra girare verso destra invece che verso sinistra, facendo sì che l’assassino si poggiasse al muro con la mano sbagliata. In realtà, è stata solo un’illusione ottica, dovuta essenzialmente al passaggio tra bidimensionale e tridimensionale non reso dalla televisione.

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Lo scontro tra Eleonora Daniele e l'avvocato della nuova testimone

A Storie Italiane di Rai Uno c’è stato uno scontro tra Eleonora Daniele e l’avvocato di una nuova testimone del delitto di Garlasco.

Sono tutte fonti che vanno verificate con attenzione, perché c’è il rischio che poi arrivi qualcuno che dica – in un caso così mediatico – ‘anche io voglio parlare‘”, ha detto la giornalista.

L’avvocato ha precisato di non poterle rivelare e, quando lei ha ribattuto che alla stampa sono trapelate, è partito con un attacco: “È male informata. Non capisco il contenuto della sua domanda dove vuole andare a parare. Lei ha insinuato delle cose che non sono vere. Se lei non fa parlare… Io non amo le conversazioni sovrapposte. Secondo me lei non è informata sui fatti… Scusi non mi interrompa, perché è maleducazione, dal punto di vista professionale è una cosa molto scorretta, perché lei dovrebbe riportare le notizie vere. La manipolazione a me non piace… Se vuole, io continuo a parlarle, se non le interessa me lo dica che io ho altre cose più importanti da fare. Mi scusi, però, è un’arte l’essere giornalisti. Lei guardi che secondo me ha sbagliato grandemente oggi”.

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La gaffe a Chi l'ha visto sulla ninidrina

Tornando a Chi l’ha visto, nella puntata del 28 maggio, c’è stata una vera e propria gaffe in studio. Nel programma, è stata fatta una dimostrazione della ninidrina, il reagente che ha in qualche modo ‘colorato’ l’impronta della villetta di Garlasco attribuita ad Andrea Sempio. Per farlo, è stata utilizzata una teca, per far sì che l’elevata tossicità del prodotto non venisse sprigionata in studio. Tuttavia, qualcosa è andato storto, dato che ad un certo punto conduttrice e ospiti hanno accusato un pessimo odore e qualcuno ha anche cominciato a tossire.

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La tensione tra Roberta Bruzzone e l'avvocato di Alberto Stasi

Passando a La Vita in Diretta, invece, abbiamo assistito a uno scontro acceso tra la criminologa Roberta Bruzzone e l’avvocato di Alberto Stasi.

Sulla questione di Alberto Stasi, Roberta Bruzzone si è espressa con parole durissime, sottolineando il fatto che “quello che visionava Stasi era materiale molto violento e raccapricciante. Parliamo di video estremi e temi molto particolari. Aveva una quantità di materiale da far invidia a collezionisti esperti e anziani. Questa è un’area oscura di Alberto, lui non voleva parlare di questo aspetto. Lui non aveva nemmeno detto di aver consultato per più di 40 minuti contenuti estremi proprio quella mattina. Quindi è una parte di sé che non vuole rivelare“.

L’avvocato De Rensis ha ribattuto così: “Invito la bravissima e competente dottoressa Bruzzone, in qualità di cittadina, a preparare una consulenza, inviarla alla Procura della Repubblica di Pavia e chiedere spiegazioni sul come mai, nonostante le sue meravigliose argomentazioni, la Procura continui a indagare. Perché veda, il problema grande è che la dottoressa ride perché ovviamente le mie… No, no, mi scusi, io non l’ho interrotta. Parli lei allora!”

Roberta Bruzzone ha immediatamente replicato: “Non posso mandare una consulenza alla Procura che non me la richiede. Che discorso è? Lei lo sa bene che questo non è possibile. Se me la chiedono, io sono ben disponibile

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