(Adnkronos) – In origine, durante le feste natalizie, facevano coppia con i “purceddhruzzi” ma, a differenza di questi gnocchetti di pasta dolce fritta e amalgamata con il miele, le chinuliddhre, in linea con la ricca onomatopea del loro nome, racchiudono in una sola parola il senso del ‘pieno’ (“chinu”) ma anche del ‘piccolo’ e del ‘buono’ con quel vezzeggiativo rinforzato dalla pienezza non solo lessicale di ben 4 consonanti messe insieme, non facili da leggere per chi non è del posto. 

Malgrado l’apparente semplicità del prodotto, fatto di pasta frolla, numerose sono le varianti di questo dolce per lo più legate alle consuetudini dei diversi territori nei quali tradizionalmente viene preparato. Spicca tra questi certamente il Salento che, con le sue genti, ha da sempre adottato la chinuliddhra come dolce manufatto farcito di mostarda d’uva, abitualmente preparato per arricchire i menù del festoso periodo di fine d’anno. 

Ed è proprio di questa varietà di dolce che il team de Il Gusto della Salute, il format settimanale realizzato dall’immunologo Mauro Minelli in collaborazione con ADNkronos e dedicato all’impatto salutistico della sana alimentazione, tratterà nella puntata di questa settimana, andandone a rinvenire le tracce presso chi ancora ha inteso preservarne la memoria, la storia, l’inimitabile sapore. 

In realtà le ricette delle chinuliddhre possono variare da famiglia a famiglia, ma tra gli ingredienti “must” che le rendono dolci con il loro inconfondibile retrogusto caldo e pungente, troviamo la mostarda d’uva e il liquore d’anice. 

Resta, tuttavia, la questione annosa e complicata che vede un conflitto sempre aperto tra la lieta consuetudine di gustare i dolci nelle festività di fine anno e la vacillante capacità di resistenza rispetto alle micidiali ricadute sul peso, sulla pancia, sulla salute. E sono in tanti quelli che continuano a chiedersi: ma quanti possiamo mangiarne di questi dolci per non ingrassare? 

Nella prossima puntata de “𝗜𝗹 𝗚𝘂𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲”, che precede di un giorno la notte di capodanno, verrà raccontata la storia delle chinuliddhre, l’origine del loro nome, le loro caratteristiche nutrizionali, le peculiari proprietà del loro ripieno. L’intento ultimo sarà quello di convincerci che la dolce usanza della chinuliddhra, con le dovute cautele, può sempre essere mantenuta, poiché in fondo è anche giusto che le tradizioni vengano rispettate insieme ai gioiosi momenti di convivialità che rendono le “feste di Natale” uniche e preziose. 

L’appuntamento con l’ultima puntata del 2022 è fissato alle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟱,𝟬𝟬 di venerdì 30 dicembre.