(Adnkronos) – “Non bisogna sottovalutare” la dermatite atopica, “una malattia dermatologica che può provocare prurito intenso e lesioni eczematose ricorrenti in grado di diminuire la qualità di vita, alterare il sonno, minare l’autostima e la serenità di chi ne soffre, conducendo perfino a un ridotto rendimento scolastico e lavorativo”. Così Piergiacomo Calzavara Pinton, direzione Uo dermatologia Ast Spedali Civili e Clinica dermatologica Università di Brescia, intervenendo oggi a Milano al media tutorial “Dermatite atopica: facciamo chiarezza. L’importanza di rimettersi in gioco”, organizzato da AbbVie, alla vigilia del congresso Eadv (European academy of dermatology and venerology), in programma a Milano dal 7 all’11 settembre. 

Considerando che la patologia “si presenta spesso associata ad altre manifestazioni atopiche come l’asma, la rinite allergica, la poliposi nasale e l’esofagite eosinofila, per la varietà delle forme e della risposta personale, è quindi fondamentale – ha aggiunto – che ogni paziente affronti un percorso di cura con uno specialista e collabori per ottenere risultati duraturi nel tempo”. La dermatite atopica – si è ricordato durante l’evento che ha fatto il punto su sintomi, gestione della malattia e prospettive della ricerca – è una patologia infiammatoria cronica della pelle che ha un forte impatto sulla qualità di vita delle persone. Nel mondo colpisce il 10% degli adulti e il 25% dei bambini. Non sono ancora del tutto note le cause scatenanti, tuttavia si ritiene siano coinvolti fattori genetici e ambientali. Inoltre, la familiarità sembra giocare un ruolo chiave: almeno il 40% dei pazienti ha una storia familiare di malattia.  

Convivere con la dermatite atopica mantenendo una buona qualità di vita è possibile. Occorre però un’attenta gestione di questa malattia autoimmune, complessa, cronica, che va affrontata insieme a uno specialista, in grado di individuare il percorso più adatto a ogni paziente. “La dermatite atopica non è sempre uguale nelle varie fasi della vita e spesso può essere sottovalutata o non sottoposta a una diagnosi corretta. Per la gestione della malattia è importante intervenire non solo all’apparire delle manifestazioni acute, come spesso si tende a fare, ma tenere sotto controllo l’infiammazione sottostante trattandola in modo sistemico”, spiega Gabriella Fabbrocini, direttrice dell’Uoc di dermatologia clinica dell’Università Federico II di Napoli. “Le innovative soluzioni terapeutiche che negli ultimi anni sono state messe a disposizione, come i farmaci biologici e i Jak-inibitori – aggiunge – offrono opportunità da valutare con grande attenzione perché consentono di alleviare da subito i sintomi modificando il decorso della malattia in maniera duratura”.  

“La dermatite atopica – sottolinea il presidente di ANDeA, Associazione nazionale dermatite atopica, Mario Picozza – è una malattia cronica dal forte impatto sulla vita dei pazienti, che può colpire anche persone giovani, nel pieno dell’attività scolastica o lavorativa. Per arrivare a una gestione ottimale della malattia e a una buona qualità di vita per i pazienti – continua Picozza – è importante che la comunità scientifica, i medici, le aziende e, soprattutto, le istituzioni riservino maggiore attenzione a questa malattia, come abbiamo indicato nel nostro manifesto, inserendola per esempio nel piano nazionale della cronicità e nei Livelli essenziali di assistenza come patologia cronica e invalidante. Auspichiamo inoltre che l’autorità regolatoria italiana recepisca velocemente le indicazioni dell’Ema (Agenzia europea dei medicinali, Ndr) sull’accesso alle terapie”. 

Per una migliore gestione della patologia, AbbVie ha lanciato, in collaborazione con l’associazione di pazienti ANDeA, la campagna di informazione e sensibilizzazione “Dermatite atopica: rimettiti in gioco”. L’iniziativa comprende una nuova sezione del sito vicinidipelle.it dedicata alla patologia, contenente utili informazioni, oltre a una serie di strumenti che consentono al paziente di contattare il centro dermatologico più vicino al proprio domicilio e prepararsi a una visita specialistica. Sul sito il paziente può effettuare un test di autovalutazione per comprendere meglio l’impatto della dermatite atopica sulla propria vita quotidiana, identificare i propri obiettivi e delineare il proprio piano d’azione. Infine, vengono messi a disposizione due brevi tutorial che consentono di arrivare preparati all’appuntamento con il medico. Per partecipare attivamente è possibile seguire la campagna anche sui canali social “Vicini di Pelle” (Facebook e Instagram).  

“Il riscontro positivo che sta registrando la campagna ‘Rimettiti in gioco’ conferma quanto sia importante offrire nuovi strumenti ai pazienti per la gestione ottimale della malattia”, sottolinea Annalisa Iezzi, direttore Medico di AbbVie Italia. “Da anni siamo impegnati in dermatologia insieme alla comunità scientifica e dei pazienti nel miglioramento della qualità di vita delle persone affette da patologie croniche autoimmuni”.