“Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la quarta settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 10-23 agosto) di 14.93 per 100mila abitanti, in aumento dal periodo 6-19 luglio e simile ai livelli osservati all’inizio di giugno”. E’ quanto viene segnalato nel report settimanale di Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute, relativo al monitoraggio di Covid-19 nel periodo 17-23 agosto. 

La maggior parte dei casi continua ad essere contratta sul territorio nazionale: risulta infatti importato da uno stato estero il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati. Tuttavia si osserva un aumento di casi importati da altra Regione/Provincia autonoma, passato dal 2,3% nella precedente settimana di monitoraggio al 15,7% nella settimana corrente.  

“Sedici Regioni/Province autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente – rileva il report – che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati da stato estero. Sebbene il numero di nuovi casi in molte Regioni/PA rimanga contenuto, in altre realtà regionali continuano ad essere segnalati un numero elevato di nuovi casi e si osserva un diffuso trend in aumento”. Da qui l’invito alla cautela “in quanto ciò denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-Cov-2 è ancora rilevante”. 

“Sebbene sia segnalato, in alcune Regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni – prosegue il report – in nessuna delle Regioni/Pa sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali. Tuttavia, si conferma l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati”. 

“Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto rispetto ad altri paesi europei, ma con una tendenza all’aumento da quattro settimane consecutive – si segnala ancora – Questo avviene anche grazie alla ricerca e la gestione dei contatti, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari”. “La riduzione nei tempi tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi/isolamento è uno dei motivi che permette una più tempestiva identificazione ed assistenza clinica delle persone che contraggono l’infezione”, osservano gli esperti.  

SCENDE ETA’ MEDIA – In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da Sars-CoV-2 con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione. Nel nostro Paese, segnala il report, l’età media dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 29 anni, confermando un trend in diminuzione. Si riscontra dunque “un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero)”, ma anche “una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici”.  

FOCOLAI – “Sono 1.374 i focolai attivi in Italia, di cui 490 nuovi, entrambi i dati in aumento per la quarta settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 1.077 focolai attivi di cui 281 nuovi)”.  

“Questo comporta un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti – osservano gli esperti – I servizi territoriali sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus ma, qualora dovesse persistere l’attuale trend di incidenza in aumento, le capacità di risposta di questi servizi potrebbero essere messe a dura prova”.  

RT NAZIONALE – “L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 6-19 agosto 2020 è pari a 0.75 (0.52 –1.24). Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stata una lieve diminuzione del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro paese” indica il report. 

“Bisogna tuttavia interpretare con cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia – si avverte – Infatti l’Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza”.  

“Rimane fondamentale – si sottolinea ancora – mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”.  

REZZA – “Per la quarta settimana consecutiva aumenta il numero di casi di Covid-19 in Italia. Anche se l’indice Rt, che viene calcolato sulle persone sintomatiche, rimane al di sotto di 1. Sono molti i focolai identificati nelle diverse Regioni e la maggior parte è causato da persone che rientrano da aree turistiche ad alta incidenza di circolazione virale” è il commento di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute. “I focolai – precisa – vengono prontamente identificati in questo momento anche grazie all’aumento dei tamponi e dei test che vengono eseguiti in conseguenza dell’ordinanza del ministero della Salute del 12 agosto”. “Rimane la necessità – raccomanda Rezza – di aderire alle raccomandazioni delle autorità sanitarie: evitare assembramenti, portare sempre la mascherina nei luoghi affollati, mantenere il distanziamento fisico e lavarsi sempre le mani”.