(Adnkronos) – La tabella di marcia delle lezioni scolastiche? “Deve essere programmata sui ritmi cronobiologici dei ragazzi. Perché si ottiene allo stesso tempo un miglior apprendimento e anche un risparmio energetico, che in questa fase difficile di caro bollette è importante”. Assecondando l”orologio interno’ dei ragazzi “si ottiene un triplice vantaggio: i ritmi cronobiologici applicati gli orari scolastici fanno bene a bambini, famiglie e società”. A chiedere che ci sia questa attenzione è il pediatra Italo Farnetani. Come fare? Intanto la parola chiave per l’esperto è: settimana corta, strutturata con orari di lezioni più lunghi e intensivi nel cuore della settimana e suono dell’ultima campanella il venerdì alle 13.  

“I punti da tener presente in questo momento sono due – dice all’Adnkronos Salute il professore ordinario di Pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta – Il primo: è dimostrato scientificamente che i giorni che precedono o seguono il fine settimana sono di minor apprendimento. Quello pre-weekend (il venerdì) lo è sia per la stanchezza dei giorni precedenti dedicati allo studio, sia per le aspettative e le programmazioni per i giorni di festa. Il lunedì, poi, come per gli adulti è un giorno per riprendere il ritmo. Per questo motivo i giorni di massimo apprendimento risultano essere il martedì, mercoledì e giovedì”.  

“Il secondo aspetto da considerare sono le fasce orarie di maggior apprendimento: dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17 – sottolinea Farnetani – Basandosi su queste considerazioni, il mio consiglio è di interrompere le lezioni per tutte le scuole di ogni ordine grado il venerdì alle 13 e recuperare le ore di scuola del sabato mattina, giorno sempre di basso rendimento scolastico, fra martedì, mercoledì e giovedì al pomeriggio (tenendo presente quella fascia 15-17 di alto apprendimento e rendimento scolastico)”. In questo modo, precisa, “si determina anche un ulteriore risparmio energetico, perché i riscaldamenti possono essere chiusi già dal venerdì mattina. Gli alunni hanno migliori risultati scolastici. E il sabato mattina viene dedicato alla famiglia”.  

“Il maggior rendimento scolastico che si ottiene seguendo i ritmi cronobiologici dei ragazzi e potendo sfruttare le lezioni nei pomeriggi in mezzo alla settimana in cui si concentra il picco di apprendimento – continua il pediatra – offre un motivo in più per non assegnare compiti per il fine settimana. Questo diventa così tempo da dedicare sia alla vita in famiglia che alla conoscenza dell’ambiente in cui si vive. Si ha infine la possibilità di frequentare gli amici a fini ludici e ricreativi”. Per poi ripartire carichi per una nuova settimana di scuola.  

Un ultimo suggerimento, in vista del rientro fra i banchi di scuola previsto lunedì 12 settembre in molte città d’Italia, riguarda proprio i primissimi giorni del nuovo anno scolastico. “I primi 5 – avverte Farnetani – rappresentano un periodo di adattamento per tutti gli alunni delle elementari e della secondaria, sia inferiore che superiore. Non solo per chi comincia per la prima volta la scuola, quindi, ma anche per chi continua il ciclo didattico. E’ importante dunque che si tenga in considerazione”.