A DiMartedì non soltanto Barbara Palombelli ha infiammato il dibattito in studio e sui social intervenendo su fisioterapisti e truffatori e ricevendo aspre critiche da parte dei detrattori del web, ma anche Corrado Augias, che nella trasmissione di approfondimento di La7 condotta da Giovanni Floris è stato chiamato ad esprimere la sua opinione su diversi temi, si è trovato nella medesima scomoda situazione.
PALOMBELLI UMILIATA SU TWITTER, E’ SUCCESSO MENTRE…
Il giornalista e scrittore è stato bersagliato per le parole shock su Fortuna, la bimba morta due anni fa a Caivano vittima di violenza, le cui foto con boccoli e vestitino rosa stanno rimbalzando sui social per l’improvvisa svolta nell’indagine a carico del presunto stupratore.
L’intellettuale 81enne si era detto profondamente colpito proprio da quell’immagine e dal “contrasto che c’è tra lo sfondo e questa bambina che aveva 5-6 anni… la guardi bene… guardi com’è atteggiata, e com’era pettinata, e come sono i boccoli che cadono… Questa è una bambina che a 5-6 anni si atteggia come se ne avesse 16 o 18. Questo stridore mi fa capire che anche lì si erano un po’ persi i punti di riferimento”.
Corrado Augias voleva sottolineare il ruolo della mamma nel processo di ‘adultizzazione’ della piccola Fortuna, ma le parole shock sono state travisate dal web, che ha espresso delusione e disappunto nei confronti dello scrittore. Un utente ha cinguettato: “#Augias “Fortuna aveva 6 anni e si atteggiava come se ne avesse 16”, Lui invece ne ha 81 e parla come se ne avesse 800”.
Vista la valanga di tweet al vetriolo, intervistato da HuffPost, Corradio Augias ha colto l’occasione per chiarire la sua posizione in merito al dramma di Fortuna e ha detto:
“Il mio era un ragionamento complesso e partiva dall’analisi di una foto che mi ha fatto fare un balzo dalla sedia. In quella foto – ha specificato Augias – è drammatico il contrasto tra la statua di un santo e una bambina abusata due volte, una dal suo carnefice e una dall’ambiente sociale nel quale ha consumato una infanzia perduta”.
Tuttavia, ha sottolineato il giornalista: “Ancora una volta si conferma il fatto che la comunicazione nei social è grezza e approssimativa”.




