Salvatore Conte morto per mano di coloro che credeva fossero suoi alleati, è stato uno dei perni delle puntate di Gomorra 2 andate in onda ieri sera, come sempre su Sky Atlantic, gli altri sono sicuramente il ritorno dei Savastano ed il conflitto tra Genny e suo padre Don Pietro.

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Dopo la partenza con ascolti di circa due milioni di telespettatori (una cifra strabiliante per una pay tv) Gomorra 2 sta decisamente tenendo altissimo non solo il livello di qualità, ma anche quello delle sorprese che puntualmente riserva ai fans. Ma cosa accadrà nelle puntate che vedremo il 24 maggio?  

 

Abbiamo assistito ieri allo sgretolarsi dell’alleanza tra i clan e Salvatore Conte morto di certo non aiuterà a migliorare i rapporti. Possiamo sin da ora anticipare che Scianel, una delle new entry di questa stagione interpretata dalla bravissima Cristina Donadio, acquisterà sempre più importanza e dimostrerà tutta la sua crudeltà. Di certo non farà rimpiangere ai telespettatori l’assenza di Donna Imma

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Nella prima delle due puntate che andrà in onda il 24 maggio prossimo, Ciro farà di tutto per contrastare il ritorno al potere dei Savastano i quali, pur essendo di nuovo a Secondigliano, si troveranno momentaneamente in difficoltà a causa della guerra che si sta scatenando e che vede tutti contro tutti. Non avendo ancora raggiunto la forza necessaria per poter combattere contro i nemici della famiglia, dovranno momentaneamente ridimensionare la sete di potere.

 

Assediato all’esterno, Don Pietro dovrà vedersela anche con i contrasti sempre crescenti con suo figlio Genny.

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In questa nuova stagione, infatti, il ragazzotto crudele ed apparentemente poco intelligente della prima serie, che pendeva dalle labbra di sua madre, si è trasformato in uno spietato boss che scalpita per tornare a controllare la famiglia così come faceva prima dell’evasione di suo padre il quale, secondo lui, ormai rappresenta il passato. E’ proprio Ciro, involontariamente, a dargli ragione. Infatti quando cercherà una trattativa è a Genny che decide di parlare e non al ‘vecchio’ Don Pietro.