La profezia del Natale che arriva dal Calendario Maya: nulla di buono. Cosa potrebbe accadere tra il 25 e il 31 Dicembre

Nel 2012, il mito della fine del mondo secondo i Maya ha catturato l’immaginazione di molte persone, portando a speculazioni e preoccupazioni. Tuttavia, per comprendere meglio questa profezia, è necessario esaminare il modo in cui i Maya misuravano il tempo attraverso i loro tre calendari: il Tzolkin, l’Haab’ e il Lungo Computo.

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Il Lungo Computo, in particolare, calcolava il tempo dalla creazione del mondo secondo la mitologia Maya. I Maya credevano che ogni ciclo del Lungo Computo rappresentasse un’era del mondo e che il passaggio tra un’era e l’altra portasse a un cambiamento positivo, anche se di natura sconosciuta. Il quarto ciclo del Lungo Computo è iniziato nell’anno 3114 a.C. ed è terminato il 21 dicembre 2012.

Tuttavia, questa data non segnava la fine del mondo, ma semplicemente l’inizio di un nuovo ciclo. Le profezie sulla fine del mondo legate ai Maya sono emerse nel secondo dopoguerra, quando il movimento New Age ha iniziato a guadagnare popolarità e a influenzare l’opinione pubblica. Alcuni studiosi, come José Argüelles e Frank Waters, hanno collegato la fine del tredicesimo baktun dei Maya alla distruzione del pianeta, sostenendo che terremoti e cataclismi avrebbero portato alla sua fine.

A distanza di anni, c’è chi è convinto che la profezia è stata vittima di un errore di battitura e che la fine del mondo ci sarà, ma nel 2023. Alcuni nuovi studi svolti in America Latina avrebbero portato alla luce l’errore e l’apocalisse sarebbe dunque attesa tra il 21 giugno e il 31 dicembre di quest’anno. Alcuni l’hanno persino soprannominata la “profezia di Natale”. A fare paura, dunque, sono i giorni tra il 25 e il 31 dicembre.

Tuttavia, se consideriamo i Maya come un grande popolo di matematici e osservatori, la data della fine del mondo, indicato come “lungo computo” potrebbe semplicemente rappresentare l’inizio di una nuova era, di un nuovo ciclo.

Osservando bene gli avvenimenti più recenti, infatti, è chiaro che nel 2012, in fin dei conti, è accaduto ben poco di sconvolgente, a differenza degli ultimi anni dove il mondo è stato afflitto da una pandemia, e l’inizio del conflitto in Israele ha reso più concreto il rischio di una terza guerra mondiale nucleare.

Foto: Kikapress