'La scelta di Leone' il film dedicato a Leone Ginzburg
“…il giovinetto che faceva lavorare i vecchi, e incuteva soggezione ai maestri, si chiamava Leone Ginzburg. È morto, esule dalla sua patria materna, la Russia, dalla sua patria scolastica, il Piemonte, e dalla sua patria ufficialmente e volontariamente acquisita è stato ammazzato, cioè dall’Italia del nazifascismo.”
Augusto Monti
La regista francese Florence Mauro, dedica un documentario alla figura di Leone Ginzburg, uno tra i più importanti intelletuali antifascisti del 1900.
"La scelta di Leone", questo il titolo del docufilm prodotto da GraffitiDoc e Zadig per ARTE, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e distribuito da Cinecittà Luce, è stato presentato dalla regista insieme a Carlo Geinzburg, Paola e Aldo Agosti e Giovanni De Luna al Cinema Massimo di Torino.
Siao Nella Torino degli anni ’20 e un gruppo di compagni di liceo lotterà fin dall'adolescenza, ciascuno a suo modo, contro l’ideologia fascista. Si chiamano Norberto Bobbio, Vittorio Foa, Giulio Einaudi, Cesare Pavese e diventeranno alcune delle figure fondamentali della cultura italiana; fra questi anche Leone Ginzburg, che da subito spicca per la straordinaria precocità intellettuale e passione civile.
Scrittore giovanissimo, traduttore, saggista e fondatore a soli 24 anni con Pavese e Einaudi dell’omonima casa editrice di cui diventa direttore editoriale, è uno dei protagonisti dell’antifascismo con la sua intensa attività militante per cui pagherà con la prigionia, il confino, la tortura e la morte a neanche 35 anni.
“Leone” spiega la regista Florence Mauro “era in questo gruppo quello che per me dominava, perché rifiuta qualsiasi compromesso con il regime fascista e il suo radicalismo morale e politico è esemplare”
Florenze Mauro, utilizzando repertori d'epoca, foto, documenti e luoghi, ricrea l'atmosfera in cui quel gruppo di adolescenti, diciassettenni, ha saputo creare un'alternativa al fascismo; all'interno del documentario anche una rara intervista allo storico Carlo Ginzburg che parla della fugura di suo padre Leone.
"La scelta di Leone" lega passato e presente, e riporta alla dimensione della memoria e della rielaborazione storica di un ventennio che ha segnato per sempre il futuro del nostro Paese, riflessione che con cui gli italiani faticano ancora oggi a fare i conti.
“Spero di rimettere con questo film ” spiega la regista e scrittrice francese di origine piemontese, già autrice di un volume dedicato a Leone Ginzburg edito da Donzelli “una parte della storia al centro del dibattito, dibattito che, si sa, in Italia non sempre c’è stato”