Uno studio californiano fa ben sperare, ma è ancora presto per gioire: ecco chi sono coloro che non si ammaleranno mai di Coronavirus. Immunità garantita dal raffreddore? Qui i dettagli

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Coronavirus, immunità con il raffreddore? Lo studio

Viene direttamente da oltreoceano una ricerca che fa certamente ben sperare anche se con una certa cautela secondo cui alcuni soggetti sembrano già immuni – o pre-immuni al Coronavirus pur non essendo mai stati contagiati: esisterebbe un legame tra l’immunità al Coronavirus e il raffreddore.

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Un team di ricercatori californiani del Center for Infectious Disease and Vaccine Research presso La Jolla Institute for Immunology ha condotto uno studio su 20 pazienti convalescenti da SARS-CoV-2 e su altri 20 mai esposti: i risultati sono apparsi sulla prestigiosa rivista Cell e hanno rivelato che il sangue di 11 di 20 campioni del secondo gruppo, raccolto tra il 2015 e il 2018, aveva una risposta parzialmente immune al patogeno mondiale.

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Il raffreddore rende immuni al Coronavirus? 11 soggetti su 20 hanno anticorpi Covid-19 senza contagio

Segno che alcuni californiani che hanno preso parte alla ricerca scientifica sono entrati in contatto in passato con altri coronavirus, evidentemente più deboli del Covid-19, per cui hanno sviluppati gli anticorpi.

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Potrebbe trattarsi di coronavirus legati al raffreddore: questa l’ipotesi degli studiosi che hanno approfondito la situazione dei soggetti già immuni anche se non sono mai stati effettivamente esposti a SARS-CoV-2.

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In altre parole quasi tutti i pazienti già protetti e immuni al Covid-19 hanno generato una sorta di “cross-reattività” dovuta alle risposte immunitarie al virus che provoca il raffreddore con cui hanno avuto a che fare in precedenza.

Coronavirus, immunità col raffreddore: cautela nei risultati

Enrico Bucci, ricercatore in Biochimica e Biologia molecolare e professore alla Temple University di Philadelphia, ha commentato i risultati dello studio californiano esprimendo cautela:

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“Adesso prima che stappate lo champagne, ecco i limiti di questo studio ed alcune altre considerazioni: il campione è molto piccolo. La percentuale di popolazione che può essere “preimmunizzata” non è quindi necessariamente del 50%, ma potrebbe essere molto più piccola (o più grande)”.