È il periodo delle ciliegie, frutto che annuncia l’arrivo dell’estate. Ma quali sono le sue proprietà? Può essere consumato anche da chi sta seguendo una dieta?

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In questo periodo dell’anno cominciamo a vedere al supermercato un trionfo di colore rosso grazie alle ciliegie. Il loro arrivo annuncia l’inizio dell’estate e non può che metterci di buon umore. Si dice che una tira l’altra e allora cerchiamo di capire se fanno bene e se sono indicate anche a chi sta seguendo una dieta.

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Cenni storici

Con l’estate ormai alle porte la natura esplode con frutti saporiti e belli già solo a vedersi. Lasciamoci alle spalle le sempre ottime ma un po’ tristi mele o arance, e buttiamoci finalmente su cibi che sono sinonimi di bella stagione. Tra questi sicuramente le ciliegie, il cui consumo risale all’antico Egitto prima di arrivare tra le mani di Greci e Romani.

Le ciliegie sono così famose e apprezzate da avere addirittura un santo protettore. Trattasi di San Gerardo dei Tintori, rappresentato nell’iconografia classica mentre sorregge un bastone con le ciliegie, ovviamente.

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Le proprietà delle ciliegie

Ma quali sono le proprietà di questo frutto? 100 grammi di ciliegie corrispondono a 50 calorie, valore in linea con frutti come melone e pesca. Questi frutti tondeggianti e rossi contengono vitamina A, B1, B2, B3 e C. Come riporta Ricettedellanonna.net sono ottime fonti di potassio e ferro. Essendo invece povere di sodio vanno bene anche per chi segue diete povere di sodio.

Questi frutti sono sazianti (ottimi quindi per chi è a dieta) e hanno persino effetti paragonabili a quelli dei medicinali antinfiammatori. Ciò grazie alle antocianine. Le ciliegie vantano pure effetti diuretici e fanno bene al fegato. Un loro consumo regolare può aiutare la regolarità intestinale, normalizzare i processi digestivi e ridurre i rischi legati all’ipertensione.

Controindicazioni

Non si segnalano particolari controindicazioni nella loro assunzione. Bisogna però avvertire che se consumate in grandi quantità potrebbero favorire eccessivamente il transito intestinale. Questo vale specie per chi soffre della sindrome del colon irritabile.

Foto: Shutterstock