Nostradamus aveva previsto il cancro di Re Carlo III d’Inghilterra? Ecco cosa rivela l’inquietante profezia sul Regno Unito.

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La notizia della malattia di Re Carlo III ha in brevissimo tempo fatto il giro del mondo. Buckingham Palace ha svelato soltanto che il re d’Inghilterra ha un cancro e che ha cominciato le cure per trattarlo, senza ulteriori dettagli. E intanto, mentre in molti si chiedono cosa succederà alla monarchia britannica, qualcuno si ricorda di una profezia di Nostradamus, che aveva individuato il 2024 come un anno particolarmente drammatico per il Regno d’Albione. Ma cosa aveva predetto il mistico francese? Scopriamolo insieme.

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Re Carlo III: cosa succederà dopo l’annuncio della malattia?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Nella giornata di ieri, Buckingham Palace ha annunciato che Re Carlo III d’Inghilterra ha il cancro e che ha cominciato già le terapie di cura. Non abbiamo ulteriori dettagli sulla sua malattia né su cosa farà adesso il sovrano.

In tanti si immaginano che si ritirerà temporaneamente dalla vita pubblica, chi che invece abdicherà e lascerà il trono a suo figlio, il principe William.

La profezia di Nostradamus su Carlo: il sovrano abdicherà?

Qualcuno si è andato a rileggere le profezie di Nostradamus, individuando una quartina che suona assolutamente inquietante alla luce delle ultime notizie: “Deposto sarà il re delle isole, e un nuovo sovrano senza il sigillo regio lo sostituirà“.

La locuzione “sigillo regio” viene tradotta anche come “segno del re“.

Gli amanti delle sue profezie suggeriscono che tale enigma, riferito all’anno 2024, possa riferirsi in modo inequivocabile a Carlo, indicando la sua possibile rimozione dal trono.

A conferire ulteriore a questa previsione è l’allusione al suo successore come colui “senza il segno del re“, un chiaro richiamo ai titoli nobiliari. In questa visione, il suo successore potrebbe non essere William ma il principe Harry, che si distingue come il candidato perfetto, avendo rinunciato al suo titolo, al suo “sigillo regio“.

Photo Credits: Kikapress