Il cambiamento climatico accelera: scopri le prospettive catastrofiche delineate dalle Nazioni Unite riguardo all’aumento delle temperature e le implicazioni entro il 2030

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Il rapporto delle Nazioni Unite è allarmante: il nostro pianeta sta precipitando verso un aumento delle temperature ben oltre i limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi. E a pochi giorni dall’inizio della COP28 a Dubai, le prospettive delineate evidenziano una direzione preoccupante per il nostro futuro climatico.

Siamo sempre più vicini al punto di non ritorno?

Secondo il documento dell’UNEP, il mondo si sta avvicinando a un incremento termico compreso tra 2,5 e 2,9 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Questo supererebbe notevolmente la soglia critica stabilita a livello internazionale per il cambiamento climatico.

Il rapporto sottolinea l’urgente necessità di ridurre le emissioni: per raggiungere la riduzione pianificata delle emissioni di gas serra entro il 2030, occorrerebbe un taglio del 28% per il percorso dei 2°C e del 42% per quello degli 1,5°C previsti dall’Accordo di Parigi. Tuttavia, siamo già sull’orlo del limite per il raggiungimento degli 1,5°C, con solo il 14% di possibilità di evitare il superamento di questa soglia, anche nello scenario più ottimistico.

Se continuiamo con le attuali politiche di mitigazione, il riscaldamento globale potrà essere contenuto solo a 3°C entro questo secolo. Solo con l’attuazione completa degli sforzi indicati nei Nationally Determined Contributions (NDC) potremmo sperare di limitare l’aumento della temperatura a 2,9°C. Gli NDC, se pienamente realizzati, porterebbero a temperature non superiori a 2,5°C rispetto ai livelli preindustriali, ma con una probabilità del 66%, sempre secondo il rapporto.

Gli scenari futuri se non dovessimo rispettare i limiti entro il 2030

In termini percentuali, ciò significa che il mondo deve ridurre le emissioni del 28% entro il 2030 per raggiungere l’obiettivo dei 2°C dell’Accordo di Parigi, con una probabilità del 66%, e del 42% per l’obiettivo degli 1,5°C. Ma al momento, nessun Paese del G20 sta riducendo le emissioni in linea con i propri obiettivi di zero emissioni, mettendo a rischio anche lo scenario più ottimistico di limitare il riscaldamento a 1,5°C.

Le prospettive sono allarmanti: se le temperature dovessero aumentare di quasi 3 gradi entro la fine del secolo, le conseguenze sarebbero catastrofiche. Ogni frazione di grado oltre l’1,5°C mette a rischio una vasta popolazione, rendendola vulnerabile a eventi meteorologici estremi e aumentando la probabilità di superare punti di non ritorno per il nostro pianeta, come il collasso delle calotte polari e la devastazione delle barriere coralline.

La sfida è enorme, ma è necessario un cambiamento immediato e coordinato su scala globale per evitare una catastrofe climatica senza precedenti. La COP28 e i prossimi vertici sul clima rappresentano un’opportunità cruciale per agire con decisione e responsabilità per garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta e le generazioni future.

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Intanto, Athos Salomé, conosciuto come il “living Nostradamus”, si è distinto nel panorama delle previsioni apocalittiche relative al nostro pianeta. L’autoproclamato veggente del futuro ha lanciato un avvertimento che ha generato preoccupazione globale: possibili disastri naturali di proporzioni epiche potrebbero abbattersi entro il 2024. Leggi di più a questo link.

Fonte: Shutterstock