La sostenibilità passa anche dalla nostra tavola: come fare la spesa e cosa evitare di comprare al banco di frutta e verdura?

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Scegliere frutta e verdura di stagione è una delle indicazioni più diffuse per un consumo sostenibile, ma spesso viene ignorato di fronte alla vasta offerta di prodotti fuori stagione esposti nei supermercati.

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Secondo uno studio condotto dall’Istituto per l’energia e la ricerca ambientale di Heidelberg, l’impronta ecologica del cibo dipende meno dal prodotto in sé quanto dal mezzo di trasporto utilizzato per portarlo sul mercato.

Ad esempio, un ananas che arriva via nave è 25 volte più sostenibile di uno che raggiunge il mercato in aereo e almeno tre volte più sostenibile di uno in scatola. Anche le mele regionali e stagionali sono più sostenibili rispetto a quelle importate dalla Nuova Zelanda, nonostante queste ultime abbiano una resa maggiore per area.

Tuttavia, non sempre i prodotti provenienti dai propri confini sono i più sostenibili: ad esempio, i pomodori coltivati in serra in periodi marginali dell’anno hanno un’alta emissione di CO2 a causa del riscaldamento necessario.

Quali sono allora i cibi da evitare, a prescindere dalla stagione, per via del basso tasso di sostenibilità e del lungo viaggio che fanno prima di finire nei nostri supermercati?

In generale, per un consumo sostenibile, si consiglia di prestare attenzione a fattori come la disponibilità di acqua nei Paesi di origine e di evitare prodotti provenienti da regioni con problemi idrici, come:

  • la California per le mandorle,
  • l’Egitto per germogli e fagioli,
  • Israele per kiwi e arance,
  • l’Andalusia e il Marocco per la frutta e la verdura.