La challenge dei 90 giorni sta per iniziare e sfida i meccanismi della fast fashion per un futuro più sostenibile

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È stata lanciata una sfida sociale contro Shein e altre aziende simili nel settore della fast fashion, invitando le persone a smettere di acquistare vestiti usa e getta a partire dal 1° giugno.

L’iniziativa di chiama #NoNewClothes e vuole promuovere un cambiamento nelle abitudini di consumo e nella mentalità delle persone. La fast fashion è progettata per adattarsi a uno stile di vita frenetico, offrendo prezzi bassi e manutenzione ridotta. Shein, in particolare, è uno dei principali attori in questo modello di business.

La campagna #NoNewClothes, promossa dalle Nazioni Unite e dall’ONG Remake, invita le persone a sospendere gli acquisti di vestiti nuovi per almeno 90 giorni, a partire dal 1° giugno fino al 1° settembre. L’obiettivo è far riflettere sulle abitudini di consumo, sui valori che vogliamo sostenere e sui cambiamenti necessari per creare un’industria della moda inclusiva e rispettosa dell’ambiente.

Partecipare alla campagna è semplice: basta iscriversi tramite un modulo di petizione sul sito di Remake e sospendere gli acquisti di vestiti per almeno 90 giorni. Questa azione contribuirà a ridurre l’impronta di carbonio, ad adottare abitudini psicologiche più sane, a limitare i rifiuti prodotti e ad evitare di finanziare aziende che non offrono salari dignitosi o condizioni di lavoro sicure ai loro dipendenti.

Vendi i vestiti usati su Vinted? Attenzione al fisco: cosa devi fare per evitare multe salate

Con l’introduzione della direttiva DAC7, a partire dal 1° gennaio 2023 Vinted è tenuto a comunicare annualmente i dettagli sul reddito e sui contribuenti relativi ai venditori che raggiungono una certa quantità di vendite o guadagni.

Chiunque abbia concluso 30 o più vendite in un anno civile o abbia guadagnato più di 2.000 euro dalle vendite nello stesso periodo deve comunicare i redditi o rischia di subire restrizioni sulle funzioni dell’account.

Vinted contatterà direttamente gli utenti che soddisfano tali condizioni per richiedere la compilazione del formulario DAC7. La piattaforma, a sua volta, comunicherà alle autorità fiscali del Paese i dati relativi all’utente.

Chiunque non fornisca le informazioni richieste sarà soggetto a restrizioni sull’account rischiando anche il blocco del denaro accumulato.

Foto: Shutterstock