Ancora una volta, Re Carlo III ha dovuto fare i conti con un gruppo di manifestanti anti monarchici

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Durante la loro ultima visita reale a Colchester, Re Carlo III e la Regina consorte Camilla hanno ignorato la presenza di un gruppo di manifestanti anti-monarchici che protestavano con striscioni gialli con la scritta “non è il mio re”.

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Gli attivisti, guidati dal gruppo chiamato “Republic”, chiedevano di interrompere le visite reali e di eleggere un capo di stato. Nonostante le loro grida, i reali hanno incontrato gli studenti delle scuole locali nel castello di Colchester e hanno continuato la loro visita, ignorando i manifestanti.

Secondo il CEO di Republic, il costo stimato di 100 milioni di sterline per l’incoronazione di Re Carlo III è uno spreco di denaro pubblico e per questo continua a chiedere un incontro con il Re, per discutere delle preoccupazioni dei cittadini. La protesta si inserisce in un più ampio dibattito sulla monarchia e sul suo sostegno tra le persone di età inferiore ai 45 anni, che sembra essere in calo.

Ma non è la prima volta che Re Carlo III si trova faccia a faccia con alcuni manifestanti anti-monarchici. È accaduto anche mentre Carlo prendeva parte a un ricevimento per i membri della comunità e delle organizzazioni locali di Milton Keynes, nel Regno Unito.

Circa 20 manifestanti hanno alzato sopra le loro teste enormi cartelli mentre il monarca arrivava per celebrare il nuovo status di città, dopo aver ricevuto tale riconoscimento durante il giubileo di platino della defunta regina Elisabetta.

Anche in quell’occasione Il re ha ignorato i manifestanti, decidendo invece di concentrarsi sui sostenitori che si sono presentati con fiori e parole di supporto. Il gruppo anti-monarchia aveva già affermato di aver pianificato una controversa campagna di proteste in concomitanza con l’incoronazione, attesa per il 6 maggio. Hanno promesso di mettere in scena altre manifestazioni prima di allora, oltre a tenerne una il giorno stesso delle celebrazioni.

Foto: Kikapress