Tra gli interpreti di Ripley, la nuova miniserie che esce oggi su Netflix, c’è Renato Solpietro: è Carlo, mafioso della New York degli anni ’60.

loading

Abbiamo incontrato l’attore napoletano Renato Solpietro, tra gli interpreti di Ripley, la nuova miniserie comparsa oggi su Netflix. Una produzione americana che arriva in pompa magna sulla popolare piattaforma di streaming.

PER GUARDARE L’INTERVISTA INTEGRALE A RENATO SOLPIETRO CLICCA QUI

Netflix, arriva Ripley: tra gli interpreti il napoletano Renato Solpietro

Il 4 aprile, su Netflix esce Ripley, un thriller americano che riprende la trama de Il talento di mister Ripley di Patricia Highsmith con Andrew Scott protagonista. A dirigerla c’è il premio Oscar Steven Zaillian. La serie, tra l’altro, è stata girata tantissimo in Italia, con gli splendidi paesaggi della Costiera Amalfitana, di Roma e di Venezia, tanto da fare diventare il nostro paese un co-protagonista del prodotto.

Tra gli interpreti c’è anche il napoletano Renato Solpietro, attore italiano che abbiamo conosciuto per i tanti ruoli interpretati in tv, a teatro e al cinema nel corso di una bellissima carriera.

Renato interpreta Carlo, mafioso della New York degli anni ’60, ma lo abbiamo visto già in due delle più importanti fiction italiane: Un posto al sole e La Squadra. Nella prima interpretava Luigi Figliolo, nel secondo invece Claudio Betti. Ma Renato è attivissimo anche in teatro, con numerosi spettacoli. Tra i due non sa decidere: “Però forse mi sono divertito un po’ di più su La Squadra, ero con Massimo Bonetti che è spassosissimo. Lo rifarei altre cento volte, tanto che si sta parlando della possibilità che ritorni La Squadra… magari!”

Tra i ruoli più importanti interpretati da Renato Solpietro c’è quello di Alejandro in La Competizione, uno stravagante stilista italo-latino, ma legatissimo a Sasà di Ganja Fiction, film indipendente del 2010. “Sasà – dice – è il ruolo nel quale c’è Renato più di ogni altro, la spensieratezza, la parte di me senza responsabilità”.

Appassionato di recitazione fin da piccolo, grazie alla grande scuola napoletana di teatro dialettale. La folgorazione di questo mondo, una valvola di sfogo, un momento nel quale vivere il presente, lo ha accompagnato per tutta la vita. E poi il grande cinema, dato che è legato soprattutto ai film di Al Pacino e Robert de Niro. L’amore più grande è però il teatro: “Amo fare cinema, fare tv, ma il teatro vince su tutto. Quando salgo sul palco, lo scricchiolio, il pubblico che prende posto in sala, è ammor’! È sofferenza, sacrificio, severità però è la cosa che mi riempie di più lo spirito e l’anima. Andrei ogni giorno a teatro, perché il teatro è vita“.

Tanti anche i progetti futuri: ci sono alcuni segreti in produzione ma anche uno spettacolo teatrale con un carissimo amico che arriverà ad ottobre.

Ripley esce su Netflix: i consigli di Renato, l’interprete di Carlo

Ma adesso è il momento di Ripley, una produzione internazionale nella quale il cast d’eccezione si combina con una cura estrema dei dettagli.

Ripley è stata un’esperienza indimenticabile che credo che mi abbia segnato per sempre – ci ha raccontato ancora Renato – Mi considero molto fortunato e sono estremamente grato di essere parte di questo cast incredibile, con Andrew Scott, Johnny Flynn, Dakota Fanning… Mi sono divertito da morire. Il regista, Steven Zaillian, scrive in maniera così poetica e così profonda. Su questo set ho imparato tantissimo“.

Si tratta di un progetto incredibile: “Il primo giorno è stato WOW, chi aveva mai girato un progetto così? Ogni dettaglio, ogni millimetro era importante! Io sono Carlo, un mafioso. Da attore sono nato e cresciuto a Napoli e mi permetto di dare un consiglio a Steven. Gli dico: ‘che ne pensi se la giriamo così, perché devo essere un po’ cattivo e un camorrista napoletano la farebbe così’. Lui mi fa ‘I like it’ e così andiamo in scena a bere un aperitivo analcolico. E siccome ero arrabbiato bevo l’aperitivo 11 volte. Si fanno 11 scene e bevo 11 aperitivi. Al decimo aperitivo avevo gli occhi rossi e gli occhi che bruciavano. Vado in bagno e quando torno Steve mi dice: ‘pensavo che voi italiani prendeste sempre l’aperitivo prima di pranzo‘”.

Sulla serie ha un primo consiglio: “Guardatela, it’s very cool“. Ma poi, da amante di buona cucina e collezionista di vini, consiglia di abbinare la visione del film a un pacchero al ragù classico napoletano, a un buon Taurasi e a delle polpette!

Photo Credits: Renato Solpietro